Introduzione
Nell’attuale panorama della ricerca scientifica, diversi studi hanno evidenziato come i bambini che hanno frequentato asili nido e scuole dell’infanzia, si dimostrino più estroversi, meno timidi e più predisposti ad instaurare rapporti con i compagni e con gli insegnanti. La recente pandemia da Covid-19 ha cambiato repentinamente molte quotidianità della popolazione globale, per via del necessario distanziamento sociale volto ad abbassare il numero di contagi, che ha messo alla prova le capacità di adattamento con la chiara necessità di una riorganizzazione della propria routine domestica. Per molti soggetti, con pre-esistenti difficoltà adattive o meno, la condizione di confinamento è risultata essa stessa un fattore stressante, per la perdita di consuetudini, ritmi e ruoli che mitigavano o compensavano alcuni disagi o sofferenze latenti. Prendiamo qui in considerazione la fascia di giovanissimi compresa tra 6-14 anni. La scuola non ha una funzione solamente educativa, riveste altresì un imprescindibile ruolo sociale, non a caso essa dopo la famiglia, è la seconda agenzia di socializzazione. L’interazione sociale è uno dei bisogni essenziali dell’essere umano, e la sua deprivazione è stata associata a conseguenze negative e durature sulla salute sia fisica che mentale.
Obiettivi
· Analizzare il concetto di “socializzazione” nei suoi differenti domini e ambienti, correlandolo all’impatto diretto del distanziamento sociale durante l’attuale pandemia Covid, in soggetti affetti da emofilia A e B versus soggetti di pari età non affetti da emofilia
· Analizzare dinamiche relazionali (con famiglia, gruppo dei pari, insegnanti e/o estranei) dei soggetti arruolati ed eventuali modificazioni correlate agli effetti diretti della pandemia
· Valutazione di pervasività e costanza di eventuali tratti psicopatologici legati alla dimensione della socializzazione, considerati come effetto psicologico diretto della pandemia
Destinatari
Tale progetto è rivolto a bambini frequentanti la scuola primaria (dai 6 ai 10 anni) e secondaria di primo grado (dagli 11 ai 14 anni), che verranno reclutati presso i centri emofilia italiani afferenti ad AICE, come pazienti affetti da Emofilia A e B per il primo gruppo. Per mezzo di un campionamento a grappolo, saranno reclutati i soggetti del gruppo di controllo, appartenenti alla stessa fascia d’età ma non affetti da emofilia, reclutati come compagni di classe e/ o amici fidati dei membri del primo gruppo. Verranno inoltre contattati ed invitati a dei colloqui i genitori di entrambi i gruppi di indagine. Saranno coinvolti nello studio i centri afferenti ad AICE del centro sud e in particolare quelli che hanno in carico i pazienti in età pediatrica, per un totale di 180 soggetti appartenenti al primo gruppo, ed altri 180 non emofilici, che andranno a formare il secondo gruppo di confronto.
Metodi e strumenti
Oltre al preliminare impiego di un questionario informativo, lo sperimentatore potrà avvalersi di tecniche di gioco e test grafici, in funzione della specifica età del bambino. Il progetto della durata di 12 mesi prevede incontri multipli con una cadenza trimestrale in occasione dei quali verrà somministrata una batteria di test che permetterà così molteplici valutazioni dello stesso costrutto. Lungo una linea temporale con 4 fasi di valutazione, si avrà la possibilità di effettuare valutazioni che tengano conto del tempo e delle criticità che aumentano con il proseguire della pandemia. Per ognuna delle fasi di valutazioni saranno predisposte 2 giornate consecutive divise tra incontro diagnostico, durante il quale verranno somministrati test, e incontro di confronto durante il quale vi saranno colloqui di gruppo che prevedono la partecipazione di alunni e genitori. Tali fasi si svolgeranno con la conduzione attiva e partecipante di psicologi, volta a mediare e guidare l’espressione del gruppo intero.
Durata
Il progetto prevede una durata di 12 mesi (il primo mese corrisponde al mese successivo il mese di approvazione del progetto da parte del comitato etico)
Risultati attesi
Si potranno verificare l’esattezza di 2 ipotesi:
la prima la correlazione tra la pandemia e l’insorgenza di problematiche sul piano relazionale e della socializzazione nei soggetti reclutati per entrambi i gruppi; con la possibilità di valutarne pervasività e costanza durante l’arco dei 12 mesi, considerando eventuali variazioni come spontanee, poiché assente alcun tipo di intervento in tale studio di natura osservazionale.
la seconda più specifica, andrà a verificare secondo un approccio della scientificità del qualitativo, come tali problematiche si strutturino all’interno di un quadro con una malattia rara preesistente, permettendo così il confronto con la controparte sana, per verificarne intensità ed eventuali altri correlazioni, che possono emergere da colloqui e questionari impiegati durante l’intera durata del progetto
Per chi fosse interessato a parteciparvi può contattare il numero verde: 339-660-2653